Nido comunale: la Giunta impegna 40mila € per una sezione senza utenti
Il Comune attiva, col nuovo anno, la terza sezione del nido comunale che il Commissario in precedenza aveva deciso di non istituire per contenere la spesa pubblica a fronte dell’elevato rischio di rinunce del servizio viste nell’anno scolastico precedente, anche a causa della crisi economica.
La maggiore spesa pubblica che la terza sezione porta infatti a carico del bilancio 2014 è di 40.000€, stanziati a novembre quando non c’era nemmeno il numero dei bambini necessario.
Il nido comunale costa oltre 500.000,00 € all’anno, del servizio possono beneficiare solo 60 famiglie su oltre 7.000, di cui più di 150 interessate ogni anno dalla nascita di un/a bambino/a.
Le famiglie che non accedono al nido comunale possono scegliere tra una ricca offerta di 7 nidi privati, che non gravano sulle casse comunali.
I referenti delle strutture private hanno incontrato, a novembre scorso, il Sindaco Lonati e l’Assessore alle Politiche Sociali Lampugnani per operare congiuntamente nell’affronto dei bisogni delle famiglie in un’ottica di cooperazione sussidiaria, considerato l’attuale contesto di difficoltà economica dei bilanci famigliari. Le promesse del Sindaco e dell’Assessore per un lavoro congiunto non hanno avuto alcun seguito, il Comune sta andando decisamente per la propria strada.
Abbiamo così presentato una mozione, che sarà discussa nel Consiglio Comunale del 27 marzo, per impegnare Sindaco Lonati e Giunta a considerare sperimentale la terza sezione comunale e chiuderla nel mese a luglio, mese in cui 25 bambini lasceranno il nido per la scuola dell’infanzia inoltre a giugno scade l’appalto con la cooperativa che gestisce la terza sezione comunale.
Chiediamo inoltre un’indagine insieme ai nidi privati, tra le famiglie interessate, per ottimizzare l’offerta delle strutture che non costano nulla al Comune così le risorse risparmiate potranno essere a disposizione delle famiglie che faticano a pagare i servizi scolastici.
«Il Sindaco e la Giunta – commenta il consigliere comunale Monica Gibillini della Lista Civica Bareggio 2013 – ripetono che non ci sono soldi, ma – se è vero che anche i Comuni devono fare i conti con i vincoli di bilancio – è evidente che i 40.000 € per il nido sono stati trovati. E’ più trasparente dire che le casse comunali hanno meno soldi di prima e quelli che ci sono vengono usati per servizi, la nuova sezione del nido, utilizzati da pochi utenti ma che gravano in modo significativo sul bilancio comunale. Certo è che questa scelta politica non tiene conto della necessità di ridurre la spesa pubblica e delle difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese. Queste risorse dovevano essere destinate a un fondo per aiutare le famiglie a pagare i servizi scolastici».
«E’ proprio un caso in cui invece di promuovere il principio di sussidiarietà – commenta il capogruppo del NCD Ermes Garavaglia – l’amministrazione Lonati sta promuovendo il principio della concorrenza: il nido pubblico in concorrenza con i nidi privati per poter giustificare questo loro accanimento sulla terza sezione. In un momento cui molti comuni a noi vicini lavorano per esternalizzare un servizio come il nido comunale, qui si insiste nel voler mantenere integra la struttura comunale continuando a gravare sul bilancio. Oltre agli importi reintegrati a bilancio, quante sono ormai le ore spese da luglio scorso dagli uffici per gestire la cosa? Perchè non si vuole riconoscere la grande ricchezza che sono sul territorio le strutture private che offrono un servizio per la prima infanzia e non ci cerca una soluzione che le possa coinvolgere?»