Orti comunali: respinta la proposta di semplificare gli adempimenti per i cittadini
A partire dall’anno 2020, il Comune ha istituito un canone annuale per chi coltiva gli orti comunali in via Piave, Vittorio Veneto e in località Brughiera. Con l’emergenza da Covid-19, è stato giustamente deciso di rinviarne l’applicazione nel 2021 ancorché in una cifra ridotta a 20 euro per via del persistere dell’emergenza pandemica per poi aumentare il canone a 40 euro sull’anno in corso.
La motivazione a giustificazione dell’introduzione del canone, più volte riferita dalla maggioranza, è la necessità di responsabilizzare l’assegnatario dell’orto a coltivarlo e tenerlo in buono stato.
Tuttavia, l’ufficio lavori pubblici del Comune non è riuscito a emettere le bollette a carico dei conduttori degli orti per l’anno 2021 e finora neppure per il 2022.
Nel Consiglio comunale di fine giugno, l’Assessore alle Politiche finanziarie e semplificazione ha infatti spiegato il meccanismo contabile in base al quale, in sostanza, per l’anno 2021 i soldi per coprire la mancata entrata nel bilancio comunale derivante dai canoni vengono messi dal Comune.
«Considerate le notevoli difficoltà del Comune ad applicare il canone – commenta il Consigliere comunale della Lista civica Bareggio2013, Monica Gibillini – e nel tentativo di salvaguardare l’intento di responsabilizzare chi ha in gestione un orto comunale abbiamo presentato la proposta di prevedere, in sostituzione del canone, il deposito di una cauzione che il Comune dovrà far pagare al momento dell’assegnazione dell’orto e che verrà trattenuta soltanto se al momento della riconsegna allo scadere dei 5 anni dall’assegnazione, previsti dall’attuale regolamento, o a seguito di verifiche da parte del Comune, l’orto non risulterà essere in buono stato di manutenzione e cura.
Ci sembra una soluzione più semplice sia per il Comune che non dovrà ogni anno emettere i bollettini – che finora dopo oltre un anno e mezzo non è riuscito ad emettere – sia per i cittadini attualmente assegnatari degli orti.
La proposta è stata rigettata dal Consiglio comunale per un solo voto: sei i voti contrari alla proposta tutti della maggioranza, cinque quelli favorevoli tra cui quello del Capogruppo della Lega con delega agli orti e di un altro Consigliere del suo gruppo, oltre a quello dei consiglieri del Partito Democratico e al mio (il Movimento Cinque Stelle si è astenuto).
La motivazione della maggioranza sul voto contrario alla proposta è che la cauzione è troppo complessa anche per i cittadini che dovrebbero recarsi presso la tesoreria comunale per il versamento.
A noi sembra invece che – prosegue Gibillini – le attività dell’ufficio lavori pubblici comunale dovrebbero concentrarsi su altro che non emettere, ogni anno, i bollettini a carico degli assegnatari degli orti.
Un esempio per tutti: il contratto per la manutenzione ordinaria preventiva o/a guasto della componente edile ed affine degli immobili di proprietà comunale (scuole, uffici comunali e altri immobili) è terminato a dicembre scorso. È urgente rinnovarlo.
In ogni caso considerato che, fino al 31 agosto prossimo, è ancora possibile abolire il canone a partire dall’anno in corso e sostituirlo con la cauzione, l’auspicio è che il Consigliere delegato dal Sindaco agli orti comunali possa convincere il resto della sua maggioranza a farlo».