Piscina in via Corbettina: si può fare? I vincoli di salvaguardia del bosco ci sono, altro che area a servizi!
Il 4 marzo, come consigliere comunale della Lista Civica ho presentato una delle nostre osservazioni sulla Valutazione Ambientale Strategica della variante di PGT che riguarda la proposta annunciata dal Sindaco di realizzare una piscina nell’area dell’ex campeggio del Bareggino in via Corbettina.
L’impianto – come descritto nel nuovo Piano dei servizi – “avrà, necessariamente, connotati ben diversi dalla “semplice” piscina comunale ma potrà rappresentare una struttura articolata che funzioni ospitando diverse tipologie di sport: sempre più quei luoghi si connotano per la compresenza anche di spazi per il fitness, per la ristorazione, per il benessere capaci di generare dinamicità e attrattività durante tutto l’arco della giornata e durante tutto l’anno”.
L’Area ha una superficie totale di oltre 50.000 metri quadri, è prevalentemente boscata e contornata da contesti tutelati sotto diversi profili: il Parco Arcadia, il Parco Agricolo Sud Milano, ed il nucleo storico di antica formazione del Bareggino in cui si trovano gli edifici di interesse storico e architettonico di Villa Marietti e Villa Radice Fossati e le relative aree a parco/giardino.
La proposta di una piscina in questa porzione di territorio (circa 21.000 metri quadri interessati) presenta sotto l’aspetto ambientale, paesaggistico, naturalistico e forestale molti elementi di criticità/contrasto con il quadro generale di riferimento relativo alla normativa, pianificazione e programmazione a livello nazionale, regionale, provinciale e di settore.
L’ambito ricade nel corridoio primario (Ovest Milano) a bassa o moderata antropizzazione previsto per il sistema di connettività della Rete Ecologica Regionale: si tratta di aree prioritarie per la biodiversità individuate attraverso un’approfondita valutazione delle diverse componenti faunistiche, botaniche ed ecologiche del territorio lombardo in cui evitare nuove trasformazioni dei suoli, la riduzione dei varchi ecologici o l’eliminazione degli elementi di naturalità presenti.
La previsione di trasformare quest’area verde a livello urbanistico contrasta soprattutto con la pianificazione territoriale della Provincia di Milano e le prescrizioni del Piano di Indirizzo Forestale della Città Metropolitana, approvato il 17 marzo 2016.
Dal 2016 la destinazione urbanistica dell’area ha subito un sostanziale mutamento rispetto al PGT approvato nel 2008: non si tratta quindi di un’area per servizi ma di un bosco.
L’area di Via Corbettina è classificabile come bosco anche in base alla normativa regionale e statale in quanto caratterizzata dalla presenza di vegetazione arborea che copre più del 20 % dell’area, da una superficie notevolmente superiore a 2.000 metri quadri e da una larghezza superiore a 25 metri e pertanto è soggetta a numerosi vincoli e tutele di natura forestale, idrogeologica e paesaggistica.
La realizzazione della piscina vanificherebbe gli interventi di imboschimento e rinaturalizzazione realizzati negli anni 2000 con la piantumazione di circa 5000 alberi e arbusti e la riqualificazione complessiva dell’ex campeggio e delle aree adiacenti su una superficie complessiva di circa 5 ettari.
L’intervento di riforestazione urbana e recupero naturalistico, approvato con Delibera di Giunta n. 9 del 22/01/2001, è stato prevalentemente finanziato con fondi comunitari e regionali in attuazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 (Reg. CE 1257/1999).
Obiettivo principale di una pianificazione urbanistica sostenibile dovrebbe essere, evidentemente, quella di preservare nel tempo il valore ambientale e paesaggistico di questa area boscata dalla possibilità di essere destinata a trasformazioni urbanistiche non coerenti non da ultimo anche perché l’intervento è stato realizzato con fondi pubblici.
Si tratta di un bosco che per forma, superficie e collocazione riveste una funzione molto importante nella rete ecologica di livello regionale, provinciale e comunale in quanto si estende su un’area vasta e compatta e perfettamente fruibile come area a verde di pregio da parte della cittadinanza.
Il vincolo forestale rappresenta un vincolo di tutela ambientale ricompreso all’interno della pianificazione settoriale e sovraordinato rispetto alla pianificazione urbanistica comunale.
Le Norme di attuazione del Piano di Indirizzo Forestale vigente dal 2016 prevedono che i PGT devono rilevare con un’adeguata scala di dettaglio gli elementi individuati come boschi o elementi dei “Sistemi verdi” e rendere conto, anche nell’ambito della VAS, delle eventuali scelte in contrasto con le politiche di tutela e valorizzazione.
Nell’esaminare la cartografia e la documentazione di PGT, abbiamo riscontrato la mancanza di un’esatta rappresentazione dello stato di fatto dell’area che invece è di assoluta rilevanza per la corretta valutazione dei pesanti ed irreversibili effetti negativi che l’intervento proposto porterebbe sul territorio di Bareggio.
Considerati i vincoli esistenti, appare quindi più corretto indicare l’area di via Corbettina come bosco da sottoporre ad azioni di tutela anche perché è stata realizzata nell’ambito di iniziative e progetti di riordino ambientale e paesaggistico sostenuti con investimenti pubblici.
A nostro avviso, nell’ambito della procedura di VAS, è necessario:
- approfondire i potenziali effetti a livello ambientale conseguenti alla localizzazione nell’area del bosco di via Corbettina dell’impianto sportivo in progetto (proposta di project financing di iniziativa privata presentata al Comune il 13 gennaio 2021)
- determinare sia per la recente proposta del privato già recepita dalla variante di PGT sia per la possibile alternativa già prevista nel vigente Piano dei Servizi tra la Statale 11 e via I° Maggio il grado di sostenibilità a livello ambientale, anche attraverso il supporto di agenzie e strutture specializzate;
- individuare le misure di mitigazione e/o compensazione, che devono essere recepite nella documentazione della variante di piano per la soluzione proposta o per le alternative possibili;
Infine, occorre verificare se la proposta di utilizzo di quest’area per la piscina è compatibile con le indicazioni della legge regionale n. 31/2014 per la riduzione del consumo di suolo in base alla quale i Comuni devono approvare varianti assicurando un bilancio ecologico con CONSUMO DI SUOLO PARI A ZERO: la differenza tra la superficie agricola che viene trasformata per la prima volta e la superficie urbanizzata e urbanizzabile che viene contestualmente ridestinata a superficie agricola deve essere pari zero.
Le aree boscate sono qualificabili come “superficie agricola” e pertanto l’utilizzo di 21.000 metri quadri per realizzare la piscina determinerebbe un bilancio ecologico sfavorevole, non conforme alla normativa.